Il Coronavirus da un giorno all’altro ha cambiato il nostro modo di vivere, le nostre abitudini, il nostro relazionarci agli altri.
Siamo stati tutti colti di sorpresa.
Ora ci viene chiesto di vivere, da donne e uomini credenti, questo pezzo della nostra storia.
È un tempo che va ricostruito: a volte ci accorgiamo che utilizziamo tante parole inutili, discorsi banali, ci si perde nella generalizzazione di ciò che accade, nelle tante paure sul perché, sul futuro.
Siamo di fronte a domande esistenziali profonde. In questi giorni di incertezze, di dolore, di limitazioni, ci troviamo a chiederci che cosa può portarci avanti… è la certezza di non essere soli!
Ora siamo ad un bivio: attendere inutilmente che il virus corroda anche le nostre anime impaurite, o cominciare a pensare ad una società diversa, una società cosciente dei suoi limiti, che si rifiuta di scaricare i costi sui più fragili.
Forse è giunto il momento non tanto delle risposte ma delle domande di senso che dobbiamo porci, per ripartire a costruire una società più umana.
Aiutati da amiche ed amici che vivono la Chiesa di Bergamo, l’équipe Comunità – Futuro della Caritas Bergamasca desidera dare il suo piccolo contributo proponendo riflessioni su varie tematiche, che si snoderanno nelle prossime settimane.